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Carota


Newt90

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Carota

(Daucus carota)

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Origine e diffusione

La Carota è una pianta biennale, appartenente alla Famiglia delle Ombrelliferae, coltivata per le sue radici ingrossate, di colore rosso, giallo-arancio o anche bianco. Le radici vengono impiegate nell'alimentazione umana, in quella animale e nell'industria per l'estrazione di carotene e di coloranti. In Italia la sua coltivazione è molto diffusa.

Caratteri botanici

Presenta foglie profondamente laciniate, nel primo anno disposte a rosetta sulla "testa" della radice. Se lasciata salire a fiore, nel secondo anno emette uno stelo ramificato, alto fino a 1,5 metri, portante piccoli fiori bianchi riuniti a due a due in infiorescenze a ombrella composta. I semi sono piccoli (1.000 semi pesano 1,4 g), grigio-bruni, piano-convessi, dal forte odore aromatico.

Esigenze ambientali

Molto sensibile all'influenza del clima. Predilige terreni leggermente acidi (pH ottimale 6,5), freschi, fertili e sciolti. Nei terreni compatti o ricchi di scheletro le radici tendono a biforcarsi, a diventare legnose, pallide, e, quindi, di scarso valore commerciale.
Fra due colture successive è necessario far intercorrere un intervallo di due anni; meglio evitare la successione con barbabietola, cipolla e con altre ombrellifere.

Varietà

Le varietà si distinguono a seconda della forma del fittone in corte, mezze lunghe e lunghe; a seconda del colore in rosse e arancio.

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Tecnica colturale

La carota è una pianta da rinnovo. Date le dimensioni del seme, necessita di un'accurata preparazione del letto di semina. La distribuzione delle semente viene eseguita a spaglio o a file (distanti 20 cm) in marzo-aprile. Si impiegano circa 5-6 kg per ettaro. Vista la sua lentezza di sviluppo nella fase iniziale, la lotta contro le infestanti deve essere molto accurata (a mano nei piccoli orti o con diserbanti selettivi).
Quando le piantine hanno 3-4 foglie e sono alte 2-3 cm si procede al diradamento lasciando 50-100 piante per metro quadrato, a seconda della varietà e del tipo di terreno.
La concimazione deve essere abbondante perché la carota è molto avida di elementi nutritivi. Il letame impiegato deve essere ben decomposto. Fosforo e potassio vengono distribuiti in presemina, l'azoto in copertura.

Raccolta e produzione

La raccolta viene effettuata prima che la radice abbia raggiunto il suo massimo sviluppo. Le produzioni unitarie variano moltissimo a seconda delle varietà e delle condizioni ambientali (dai 200 ai 400 quintali ad ettaro). La raccolta può essere effettuata manualmente o con macchine in grado di compiere la sola escavazione o anche l'eliminazione delle foglie e del terreno dalle radici.
Le radici hanno ottime qualità alimentari perché ricche di glucidi di facile digeribilità, di beta-carotene, e di vitamine B e C e di sali minerali.

Avversità e parassiti

Malattie batteriche: Erwinia carotovora che provoca marciumi molli nel fittone.
Malattie fungine:
- Alternariosi (Alternaria porri f. sp. dauci): a partire dalle foglie vecchie si sviluppano macchiette necrotiche che si estendono poi all'intera vegetazione.
- Cercosporiosi (Cercosporidium punctum): le lacine fogliari presentano macchie puntiformi verde chiaro poi brune, i piccioli tacche brune depresse allungate. Sulle zone colpite si differenziano masserelle stromatiche grigiastre. La vegetazione al di sopra della parte lesa ingiallisce e si ripiega verso il basso rimanendo pendula sulla pianta.
- Marciume dei fittoni
Nematodi: Ditylenchus dipsaci, Heterodera carotae.
Insetti: Cavariella aegopodii, Disaphis crataegi, Disaphis foeniculi, Pemphigus spp., Psilla della carota (Trioza apicalis), Tortrice della carota (Aethes williana), Mosca della carota (Psila rosae), Maggiolino (Melolontha melolontha); Phytoecia cylindrica. 

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