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Lord Voldemort


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Lord Voldemort

(Tom Riddle)

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E' un personaggio immaginario della serie di romanzi Harry Potter scritta da J. K. Rowling. Il suo vero nome è Tom Orvoloson Riddle (nell'originale inglese e nella nuova traduzione italiana, Tom Marvolo Riddle), ed è il principale antagonista della saga, pur essendo fisicamente assente in tre dei suoi capitoli: Harry Potter e la camera dei segreti (in cui compare solo come ricordo generato da un suo Horcrux), Harry Potter e il prigioniero di Azkaban (in cui è totalmente assente e viene dunque solo menzionato) e Harry Potter e il principe mezzosangue (in cui compare solo nei ricordi di altri personaggi, Silente e Lumacorno).

In Harry Potter, Voldemort è il più potente e temuto mago oscuro di tutti i tempi; vanta infatti molti seguaci, i Mangiamorte. Nel mondo magico di Harry Potter non esiste nessuno che non conosca Lord Voldemort, in quanto è ritenuto il mago più potente di tutti i tempi dopo Albus Silente. Secondo la trama, ha però perso i suoi poteri tentando di uccidere Harry Potter quando quest'ultimo aveva solo un anno: benché gli avesse scagliato l'incantesimo Avada Kedavra (l'anatema che uccide), questo gli è rimbalzato indietro riducendolo ad una sorta di "ombra pensante".

 

Significato del nome

Il nome Voldemort è stato inventato dall'autrice, anche se molti analisti letterali hanno considerato possibili significati del nome.

Vol de mort in francese significa "furto di morte" o "volo di morte" (va notato in proposito che nel settimo libro della saga Voldemort è effettivamente in grado di volare senza l'ausilio di alcuno strumento eccettuata la bacchetta magica, ed è l'unico nel mondo magico ad aver inventato la tecnica che permette tale tipo di volo). J. K. Rowling ha affermato che, come in francese, il nome Voldemort andrebbe pronunciato senza la "T" finale, anche se questa indicazione non è stata seguita nei film.

Come spiegato dal fantasma-ricordo di Riddle al termine di Harry Potter e la camera dei segreti, il suo nome completo, Tom Orvoloson Riddle anagrammato risulta in Son io Lord Voldemort (in lingua originale il nome è Tom Marvolo Riddle, che diventa I am Lord Voldemort). Nella finzione Riddle scelse questo nome per staccarsi definitivamente dalla discendenza babbana del padre. Riddle inoltre si può tradurre in inglese come "enigma", "indovinello".

 

Storia

Infanzia

Tom è figlio del babbano Tom Riddle e della strega Merope Gaunt, erede di Salazar Serpeverde. Dai romanzi si deduce che Voldemort è nato il 31 dicembre 1926. La madre sedusse Riddle con un filtro d'amore, rimanendo in seguito incinta; tuttavia, provando verso Tom un amore sincero, sentendosi in colpa per lo stratagemma utilizzato ed in parte illudendosi che il marito, anche senza "magia", potesse amarla, scelse di smettere di somministrargli il filtro, ma questi, sentendosi offeso per l'inganno subito, l'abbandonò. Merope, in un grave stato di depressione, rinunciò alla vita e morì poche ore dopo il parto. Visse abbastanza da chiamare il figlio "Tom", come il marito, e "Orvoloson", come il padre. Tom Orvoloson Riddle (il futuro Voldemort) visse in un orfanotrofio a Londra per undici anni fino a quando Albus Silente lo invitò a frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, nella quale lui insegnava. Di questi anni all'orfanotrofio si sa solamente che il giovane Tom amava ferire con la magia (pur non sapendo che quello che faceva era proprio magia), i bambini che vivevano con lui nell'istituto, terrorizzandoli. Silente mostrerà ad Harry Potter come i poteri di Tom erano sorprendentemente sviluppati già a questa età e come questi era riuscito ad acquisirne una sorta di sinistra consapevolezza. Altra cosa molto importante è che il giovane Riddle era ossessionato dal collezionare tesori (giocattoli rubati agli altri bambini) caratteristica che in seguito si trasformerà nella spasmodica ricerca di contenitori preziosi per i suoi Horcrux. Harry nel vedere questi ricordi domanda a Silente se già sapeva di avere incontrato il più terribile mago oscuro mai esistito. Ma Silente nega tale cosa, affermando che non pensava che il tempo avrebbe reso Tom Orvoloson Riddle un mostro quasi senza più nulla di umano.

Quando scopre di essere un mago, Riddle è sicuro che sia stato il padre a possedere la magia, data la sua convinzione del fatto che, se la madre l'avesse posseduta, non sarebbe morta di parto.

È l'erede di Salazar Serpeverde ed è un rettilofono (sa quindi parlare il serpentese), perciò possiede il potere di aprire la Camera dei Segreti, nascosta ad Hogwarts da Serpeverde centinaia d'anni prima, cosa che Riddle farà nel suo quinto anno di scuola provocando la morte di Mirtilla Malcontenta ad opera del terribile Basilisco e affidando la memoria di queste giovanili imprese al suo diario oscuro, che diventerà esso stesso un Horcrux. Intorno a quegli anni, Tom incontra l'unico parente magico ancora in vita, Orfin Gaunt (fratello di sua madre), e viene a sapere che la magia gli deriva da sua madre e che suo padre, babbano, aveva abbandonato Merope causandone involontariamente la morte. Da ciò nasce un profondo odio per il padre.

 

Carriera scolastica

Ad Hogwarts, Tom Riddle si dimostra subito un mago abilissimo e studente modello. Per questo, riesce a raccogliere intorno a sé numerosi ammiratori, che diventeranno in seguito i Mangiamorte. Viene anche ammesso al Lumaclub, un circolo informale presieduto dal professor Horace Lumacorno, docente di Pozioni, che invitava regolarmente i giovani studenti più portati o più ambiziosi. Riddle si dimostra, con Lumacorno e con gli altri insegnanti, un abile mentitore e lusingatore, tanto da guadagnarsi l'incondizionata stima di Lumacorno e degli altri professori, escluso Albus Silente che costantemente vigila su di lui, interessato e allo stesso tempo preoccupato di questo misterioso giovane. Emblematica è la frase che Lumacorno pronuncia nel sesto libro (Harry Potter e il principe mezzosangue): "Mi aspetto che tu diventi Ministro della Magia entro vent'anni. Quindici, se continui a mandarmi ananas, io ho ottimi contatti al Ministero", il che dimostra quanto grande fosse l'ascendente di Riddle sui professori. Lumacorno non vede, come molti suoi colleghi, la piega che Riddle ha ormai preso e nel corso di un incontro gli rivela alcune informazioni sugli Horcrux, che Tom Riddle sta già ipotizzando di usare per vincere e dominare la morte.

Al suo quinto anno da studente, già famoso tra i compagni e i professori, sfrutta la sua notorietà per non essere sospettato di aver aperto la Camera dei Segreti, quindi si rende responsabile dell'assassinio di Mirtilla Malcontenta, che già aveva programmato per la costruzione del suo primo Horcrux. Poiché però questo omicidio viene ritenuto particolarmente grave dal consiglio direttivo della scuola, il preside Armando Dippet, su pressione di Silente, decide di chiudere immediatamente l'istituto. Riddle, spaventato dalla prospettiva di lasciare per sempre Hogwarts e tornare nell'odiato mondo babbano, rinchiude subito il Basilisco nella Camera dei Segreti, facendo ricadere la colpa dell'accaduto su Rubeus Hagrid e Aragog.

 

La maturità e l'ascesa al potere

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Le scoperte relative al comportamento del padre babbano portano Tom Riddle a compiere il primo diretto omicidio: egli giunge nel paesino di Little Hangleton e lì uccide il padre e i nonni paterni facendo ricadere la colpa sullo zio Orfin che verrà quindi recluso ad Azkaban, mentre la polizia babbana non riuscirà mai a trovare il colpevole delle incredibili morti, e gli abitanti del villaggio si convinceranno che il colpevole è il giardiniere dei Riddle, Frank Bryce. Riddle s'impossessa dell'anello dello zio Orfin, lontano discendente di Cadmus Peverell, utilizzando gli omicidi appena commessi per creare il suo secondo Horcrux; tuttavia egli ignora che il prezioso cimelio di famiglia sia stato realizzato con uno dei Doni della Morte, ovvero la Pietra della Resurrezione in esso incastonata.

Conclusa la carriera scolastica con ottimi voti agli esami M.A.G.O., Tom chiede al preside Dippet di poter rimanere a Hogwarts come insegnante di Difesa contro le Arti Oscure, ma è respinto a causa della sua giovane età e invitato a ripresentarsi dopo qualche anno. Allora Riddle, fra lo stupore di tutti i suoi insegnanti, diventa il commesso del negozio Magie Sinistre, a Notturn Alley. In realtà tutto questo ha un senso: Tom entra nell'ambiente per scovare tesori da trasformare in Horcrux. Il suo scopo è convincere le persone a vendergli i loro tesori, pratica in cui si dimostra straordinariamente abile. È proprio facendo questo lavoro che l'anziana e ricca strega Hepzibah Smith gli mostra due preziosissimi cimeli, la coppa di Tosca Tassorosso e il medaglione di Salazar Serpeverde. Due giorni dopo averglieli mostrati Hepzibah muore per mano sua e la colpa dell'omicidio viene data a Hokey (l'elfa domestica dell'anziana strega), cui Riddle ha modificato la memoria. I due tesori diventano rispettivamente il terzo e il quarto Horcrux. Dopo questi avvenimenti Riddle abbandona il suo lavoro e assume definitivamente il nome di Lord Voldemort, scomparendo per quasi dieci anni. Ricompare dieci anni dopo, irriconoscibile nell'aspetto, a causa della creazione dei primi Horcrux, che l'ha lasciato sfigurato. Tornato a Hogwarts chiede nuovamente di poter insegnare Difesa Contro le Arti Oscure, ma Silente (nel frattempo succeduto a Dippet come preside) rifiuta perché ha ormai ben chiara la scelta fatta da Voldemort. Tuttavia Riddle, consapevole che sarebbe stato rifiutato, sfrutta la sua visita alla scuola per un altro scopo, ovvero nascondere il quinto Horcrux da lui creato, il diadema di Priscilla Corvonero. Dopo questo rifiuto, Hogwarts non riuscirà più ad avere lo stesso insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure per più di un anno fino alla morte di Voldemort stesso.

Giunto ormai ad altissimi livelli nella conoscenza delle Arti Oscure e dopo essere riuscito ad assicurare a quello che resta della sua anima l'immortalità rispetto al proprio corpo grazie agli Horcrux, Voldemort si rivela al mondo magico e inizia il suo regno di terrore con l'aiuto dei fedeli Mangiamorte e di creature oscure di cui si serve per diffondere morte e disperazione. Molte famiglie purosangue si fanno influenzare dalle idee di Voldemort e aderiscono ai suoi propositi totalitari, ma più tardi alcune di queste si tireranno indietro: ad esempio la famiglia Black, pur convinta della superiorità dei purosangue sugli altri maghi, non sosterrà ufficialmente Voldemort anche se alcuni suoi membri, come Regulus e Bellatrix, diverranno poi Mangiamorte (in molti sostengono che anche Narcissa, sorella di Bellatrix, faccia parte della cerchia dei Mangiamorte, ma, seppur prendendo parte alle riunioni di questi ultimi, non è dimostrato che sia stata marchiata con il Marchio Nero né che abbia mai preso parte ad una missione per conto di Voldemort).

Per combattere Voldemort e i suoi seguaci viene istituita (in parallelo ma in segreto rispetto all'attività degli Auror del Ministero della Magia) un'organizzazione detta Ordine della Fenice, fondata da Silente e composta da abili maghi e streghe (per la maggior parte Auror) diretti da quest'ultimo. Molti di questi vengono uccisi durante la prima guerra contro Voldemort. Il Ministero vede in prima linea nella lotta al Male il capo del Dipartimento per l'Applicazione della Legge Magica, Bartemius Crouch, che tra le iniziative adottate per stroncare le attività di Voldemort conferisce agli Auror il potere di usare le Maledizioni senza perdono contro i Mangiamorte senza dover scontare la pena prevista per un atto del genere, ovvero la reclusione a vita ad Azkaban.

 

La caduta

All'apice del suo potere, viene improvvisamente fatta una profezia da una presunta veggente, Sibilla Cooman, aspirante al ruolo di docente di Divinazione a Hogwarts. Essa afferma che alla fine del mese di luglio sarebbe nato, dai maghi che per tre volte avevano sfidato l'Oscuro Signore, un bambino che sarebbe stato in grado di vincere Voldemort perché quest'ultimo l'avrebbe indicato come suo eguale, ignorando tuttavia un potere posseduto dal bambino e a lui sconosciuto: "Nessuno dei due può vivere se l'altro sopravvive".

La profezia viene pronunciata davanti ad Albus Silente nel pub Testa di Porco nel villaggio magico di Hogsmeade, ma è ascoltata solo nella sua prima parte anche da Severus Piton(allora un Mangiamorte fedele a Voldemort). È proprio Piton a rivelare al suo Signore l'esistenza di questa profezia e, benché fossero due i possibili soggetti (Neville Paciock, nato il 30 luglio dai coniugi Paciock, e Harry Potter, nato il 31 luglio), Voldemort era certo che fosse Potter e non Paciock ad essere il bambino della profezia, in quanto Harry era mezzosangue proprio come lui, mentre Neville era purosangue. Per tale motivo inizia una caccia ossessiva ai Potter.

Questi si nascondono con l'Incanto Fidelius, affidando il segreto della loro residenza ad un Custode Segreto, ruolo per cui viene scelto Peter Minus; inizialmente, per questo ruolo, era stato indicato il migliore amico di James Potter, Sirius Black, ma quest'ultimo suggerisce di scegliere Minus (un altro amico di Potter) convinto che fosse fuori dai sospetti dei Mangiamorte. Minus, però, che passava informazioni sui Potter a Voldemort da mesi, rivela all'Oscuro Signore l'ubicazione del nascondiglio di Lily Evans e James Potter.

La notte di Halloween del 1981, Voldemort si reca così di persona nella loro residenza, nel villaggio di Godric's Hollow, con l'intento di sterminare i Potter creando il sesto e ultimo Horcrux, al termine del quale la sua anima sarebbe stata divisa in sette parti e lui sarebbe diventato immortale. Dopo aver ucciso a sangue freddo un disarmato James, offre a Lily la possibilità di salvarsi se avesse rinunciato a difendere il bambino. Ella, però, rifiutandosi di fuggire, si frappone fra la maledizione ed Harry, fornendo al figlio, con il suo sacrificio d'amore, una protezione che neanche Voldemort avrebbe potuto scalfire. Così l'incantesimo si ritorce contro il suo creatore lasciando il bambino incolume. Da questo momento, secondo la profezia, Harry diventa a tutti gli effetti il prescelto che può sconfiggere Voldemort, in quanto designato, nell'atto di aggredirlo, eguale dallo stesso Signore Oscuro. In questa circostanza Voldemort crea effettivamente un sesto Horcrux, ma non come aveva previsto: un pezzo della sua anima, così orrendamente lacerata, si trasferisce all'unico essere vivente presente nella stanza: Harry Potter. Il corpo di Voldemort viene distrutto mentre il suo spirito sopravvive, seppur ridotto a una misera forma di esistenza.

Dopo questo fatto, il regno di terrore di Lord Voldemort cade.

Negli anni successivi i Mangiamorte vengono quasi tutti assicurati alla giustizia e rinchiusi ad Azkaban. Tuttavia Bellatrix Lestrange, Barty Crouch Jr., Rodolphus Lestrange e Rabastan Lestrange, i Mangiamorte più fedeli, prima di essere imprigionati cercano di capire che fine abbia fatto il loro padrone, e tentano così di estorcere informazioni dai coniugi Frank e Alice Paciock, i quali vengono condotti alla follia dopo essere stati spietatamente torturati con la Maledizione Cruciatus.

Verso i primi anni ottanta di Voldemort si perdono completamente le tracce: alcune voci sostengono sia morto nel 1981 in un luogo sconosciuto.

 

L'esilio

Per tredici anni Voldemort vaga sulla Terra sotto forma di un'anima moribonda, meno che fantasma, con indosso un lungo mantello ed un grande cappuccio. Il potere degli Horcrux lo tiene comunque aggrappato alla vita. Egli si nasconde nelle foreste più recondite dell'Albania, prendendo possesso di corpi animali i quali, però, deperiscono e muoiono poco dopo essere stati posseduti. Dieci anni dopo la caduta riesce infine a impossessarsi del corpo di un giovane mago (il professor Quirinus Raptor) insegnante di Difesa contro le Arti Oscure a Hogwarts di quell'anno. Tramite Raptor, Voldemort tenta di impossessarsi della Pietra Filosofale grazie alla quale sarebbe potuto ritornare completamente in vita, ma il piano fallisce a causa di Harry Potter e Silente. Questa sconfitta è un duro colpo per Voldemort, che abbandona il corpo di Raptor al suo destino e riprende il suo doloroso esilio nelle foreste dell'Albania.

 

Il diario di Tom Riddle

Il diario, trasformato in un Horcrux, era stato affidato a Lucius Malfoy. Sebbene egli non sapesse che l'oggetto fosse un Horcrux, e che quindi contenesse un frammento dell'anima di Voldemort, sapeva che esso poteva avere un qualche collegamento con la Camera dei Segreti. Così egli fa in modo che il diario venga riportato ad Hogwarts: lo infila nel calderone di Ginny Weasley durante un battibecco con Arthur al Ghirigoro, senza farsi notare[16]. In questo modo il ricordo di Riddle si sarebbe quindi impossessato della ragazza e l'avrebbe obbligata ad agire secondo la sua volontà. Ginny, infatti, giovane e ingenua, confida al diario i suoi segreti e apre il suo cuore al misterioso ragazzo che le parla attraverso di esso. Grazie a questa apertura, Voldemort riesce a possedere Ginny facendo sì che apra la Camera dei Segreti per aizzare il terrificante Basilisco contro i nati babbani. La bambina si accorge di avere dei vuoti di memoria di diverse ore ripensando ai momenti in cui gli studenti erano stati aggrediti e finisce col capire che il diario è pericoloso. Cerca di liberarsene, ma quando lo rivede in mano a Harry il terrore di essere scoperta la spinge a rubarlo. Commette l'errore di aprirlo, facendosi impossessare da Voldemort, che la costringe a raggiungerlo nella Camera dei Segreti, e a lasciare un messaggio sul muro per attirarvi Harry, con l'intento di sottrarre la forza vitale di Ginny per riacquistare una forma fisica e di uccidere Harry facendolo aggredire dal Basilisco. Il suo piano viene sventato, ancora una volta, dal giovane Potter, il quale uccide il Basilisco e distrugge il diario grazie al prezioso aiuto di Albus Silente.

 

Il ritorno

Una statua di Lord Voldemort

Quando perfino lui è convinto di non poter più tornare alla forza di un tempo, incredibilmente giunge in suo aiuto Peter Minus (alias Codaliscia): con un astuto stratagemma questo era riuscito a fingersi morto facendo ricadere la colpa del tradimento dei Potter e dell'assassinio su Sirius Black. Terrorizzato, Minus va in cerca del mago oscuro nella speranza di ricevere protezione da Black e Remus Lupin (un altro amico dei Potter, di Sirius e, in passato, dello stesso Minus); trovato quel che resta di Voldemort si mette al suo servizio, aiutandolo ad ottenere una forma corporea debole e grottesca, in attesa che possa riacquistare un corpo pienamente formato. Ciò avviene nell'estate del 1994.

Convinto erroneamente di non aver ancora creato il sesto Horcrux e desideroso di portare a termine l'opera che aveva inseguito sin da ragazzo, il mago oscuro si serve dell'omicidio di Frank Bryce per creare quello lui crede essere il sesto, ma è in realtà il settimo Horcrux, ovvero Nagini.

L'anno successivo Codaliscia intercetta in Albania Bertha Jorkins, un'agente del Ministero, e la conduce al cospetto di Voldemort. Grazie a potenti incantesimi di memoria l'Oscuro Signore estorce preziose informazioni alla povera strega che ne resta così provata da perire. La più importante di queste notizie convince Voldemort a far ritorno in Inghilterra dove, con l'aiuto di Minus e di Barty Crouch Jr., si serve del Torneo Tremaghi per arrivare ad Harry Potter, infiltrando il Mangiamorte a Hogwarts (facendogli catturare l'abile Auror Alastor Moody, nuovo insegnante di Difesa contro le Arti Oscure, e facendogli assumere le sue sembianze grazie alla pozione polisucco). Grazie al sangue del ragazzo, all'osso del padre Tom Riddle Sr. e alla mano offerta in sacrificio dallo stesso Minus, Lord Voldemort torna finalmente in vita e al massimo del suo potere. Egli richiama a sé i Mangiamorte rimasti per assistere alla sconfitta di Potter, ma il Prior Incantatio causato dallo scontro delle bacchette di Harry e di Voldemort che, avendo un nucleo identico, non possono funzionare bene l'una contro l'altra, permette a Harry di fuggire.

Ritornato al potere, Voldemort riorganizza le file dei suoi seguaci. Aiutato involontariamente dal Ministero della Magia, che non vuole credere a un suo ritorno, Voldemort organizza la fuga da Azkaban di dieci Mangiamorte tra i più pericolosi e porta dalla sua parte i Dissennatori. Pianifica quindi l'attacco alle segrete del Ministero stesso: qui, nell'Ufficio Misteri, è conservata la versione integrale della profezia che lega Voldemort ad Harry e che il Signore Oscuro brama follemente per poter capire qual è il destino che li attende. La profezia può essere ritirata solo dalle persone che la riguardano e, non potendo farsi vedere al Ministero, tende un tranello a Harry per indurlo a ritirarla per i suoi Mangiamorte. In un violentissimo scontro al Ministero, tuttavia, i Mangiamorte non riescono nell'intento ed Harry e i suoi amici, condotti lì con l'inganno, si salvano a stento grazie all'intervento del ricostituito Ordine della Fenice. Nella colluttazione la profezia che lo riguarda viene distrutta. I Mangiamorte ormai in difficoltà richiamano il loro padrone tramite il Marchio Nero; tuttavia, subito dopo il suo arrivo, Voldemort è costretto a fronteggiare l'unico mago che abbia mai temuto, Albus Silente, con il quale ingaggia un feroce duello al termine del quale risulta momentaneamente sconfitto. Prima dell'arrivo degli Auror si impossessa del corpo di Harry, tentando di indurre Silente a uccidere il ragazzo per liberarsi di lui, ma fallisce nel suo intento ed è costretto a fuggire. Di fronte all'evidenza, il Ministero dovrà ammettere pubblicamente il ritorno di Voldemort.

Deluso dal suo Mangiamorte Lucius Malfoy, che ha portato al fallimento la spedizione, Voldemort costringe il figlio di questi, Draco Malfoy, a progettare ed eseguire l'assassinio di Silente, non perché si aspetti che ci riesca, ma solo per punire Lucius, che vedrà morire Draco (per mano di Voldemort stesso) a causa del suo fallimento. La madre di Draco, Narcissa, convince Severus Piton, apparentemente tornato dalla parte dei Mangiamorte, a promettere con un Voto Infrangibile di assumersi la responsabilità di vegliare su Draco ed eventualmente di portare a termine l'impresa in caso di fallimento[26]. In realtà Piton ha già ricevuto quest'ordine da parte di Silente stesso, destinato a morire lentamente a causa della maledizione inflittagli dall'anello di Gaunt e preoccupato per l'anima di Draco, che si frantumerebbe se si macchiasse di omicidio.

Dopo la morte di Silente per mano di Piton, Harry Potter resta l'unico capace di fronteggiare Voldemort e porre fine al suo potere; secondo le istruzioni di Silente, però, deve prima trovare e distruggere le parti dell'anima di Voldemort rinchiuse negli Horcrux, in modo da rendere Voldemort nuovamente mortale. In seguito avrà una relazione con Bellatrix Black, da questa relazione nascerà una figlia, Delphini Riddle, nata nella villa del Malfoy probabilmente all'inizio del 1998. Delphini essendo l'unica figlia di Tom Marvolo Riddle, dopo la morte del genitori, diventa l'unica parente ancora in vita di Salazar Serpeverde . Non si conosce il motivo per cui Voldemort sentisse il bisogno di avere un bambino, dato che non voleva diventare emotivamente legato a nessuno, ma vi sono diverse teorie a proposito: una possibile ipotesi è che volesse ridare gloria e onore alla discendenza di Salazar Serpeverde, oppure che volesse dare vita ad un altro servo fedele quanto la stessa Bellatrix, o anche che la presenza di un erede fosse l'ultima spiaggia per ottenere la gloria e l'immortalità da lui tanto agognate. Non è neanche da escludere la possibilità che quella di essere discendente del Signore Oscuro sia una convinzione errata della stessa Delphini.

 

La battaglia finale

Mentre i Mangiamorte prendono gradualmente il controllo del Ministero della Magia (dopo l'uccisione di Rufus Scrimgeour il posto di ministro viene preso da Pius O'Tusoe, fantoccio nelle mani di Voldemort), il Signore Oscuro deve risolvere un problema molto grave, ovvero il Prior Incantatio che gli aveva impedito di uccidere Harry al momento del suo ritorno. Per questo, Voldemort prima rapisce Olivander, il miglior fabbricante di bacchette inglese, che rinchiude nelle segrete della dimora dei Malfoy e tortura a lungo, poi interroga e uccide il collega di Olivander, Gregorovich. Olivander gli spiega che il Prior Incantatio non può essere risolto e che è necessario che Voldemort utilizzi un'altra bacchetta, non legata a quella di Harry. Voldemort si fa quindi prestare la bacchetta da Lucius Malfoy, ma anche questa non funziona e va anzi in pezzi quando, in un altro scontro, cerca di aggredire con essa Harry. La bacchetta di Harry, nel Prior Incantatio di tre anni prima, aveva assorbito dei poteri da quella di Voldemort. Per questo essa percepisce la presenza del Signore Oscuro e reagisce alle sue aggressioni indipendentemente dalla volontà di Harry.

 

Il simbolo dei Doni della Morte

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Voldemort si volge allora alla ricerca della Bacchetta di Sambuco, la bacchetta fabbricata per Antioch Peverell, sulla quale si addensano miti e leggende. La bacchetta, uno dei Doni della morte (oggetti potentissimi protagonisti di una leggenda magica), è considerata la più forte bacchetta di sempre, la bacchetta invincibile, a cui nemmeno Harry Potter potrà sottrarsi. Seguendo le sue tracce si reca a Nurmengard, la celebre prigione dell'Europa continentale dove è rinchiuso Gellert Grindelwald, potentissimo mago oscuro sconfitto da Silente nel 1945. Qui Voldemort scopre che l'ultimo possessore della bacchetta è stato proprio Grindelwald, il quale poi, essendo stato battuto a duello, fu costretto a cedere la sua bacchetta proprio a Silente. Grindelwald, però, si rifiuta di rivelare i segreti della bacchetta, ormai arso dal rimorso dei crimini passati e desideroso di proteggere la tomba del suo vecchio amico e rivale; così insulta Voldemort, che giudica miope e lo chiama per nome, e si offre spontaneamente alla morte. Voldemort ritorna di nascosto ad Hogwarts, dove profana la tomba di Silente e ruba la bacchetta; tuttavia, presto scopre che questa non sembra migliore della precedente, e capisce che non ne è riconosciuto come il legittimo proprietario perché non l'ha conquistata (la Stecca della Morte deve essere conquistata perché esprima tutte le sue potenzialità). Decide allora di uccidere Severus Piton, l'uomo che ha ucciso Silente e che quindi egli ritiene legittimo proprietario della bacchetta, per diventare il nuovo padrone.

Nel frattempo Harry e i suoi amici Ron Weasley ed Hermione Granger hanno trovato e distrutto altri due Horcrux (il medaglione di Salazar Serpeverde e la coppa di Tosca Tassorosso), che si sommano all'anello distrutto da Silente e al diario di Tom Riddle sedicenne. Resosi conto della missione che Silente aveva affidato ai tre ragazzi (quella di distruggere gli Horcrux), Voldemort decide di proteggere gli ultimi Horcrux, cioè il serpente Nagini, che racchiude in una specie di bolla protettiva, e il diadema di Priscilla Corvonero, che ha nascosto ad Hogwarts. Ma Harry, giunto ad Hogwarts, riesce a trovare il diadema, che viene distrutto non intenzionalmente da Vincent Tiger con l'uso dell'Ardemonio, il fuoco maledetto.

Voldemort, scoperta l'ubicazione del ragazzo, si presenta a Hogwarts insieme al suo esercito di seguaci e creature, intimando Harry di incontrarlo nella Foresta Proibita, pena la sua irruzione a Hogwarts. Harry, in questo lasso di tempo, è testimone della morte di Piton, e, grazie ai suoi ricordi, analizzati nel Pensatoio di Silente, scopre che quest'ultimo non è mai stato realmente dalla parte di Voldemort, ma soprattutto scopre di essere egli stesso un Horcrux, diventato tale a dispetto della volontà di Voldemort la notte in cui quest'ultimo non riuscì ad ucciderlo.

Harry, dopo aver detto a Neville Paciock di eliminare il serpente Nagini (unico Horcrux rimasto), si dirige verso la Foresta Proibita, e si sacrifica venendo colpito dall'Avada Kedavra di Voldemort senza opporre resistenza. Tuttavia non muore: tre anni prima, infatti, Voldemort aveva prelevato il sangue di Harry per tornare in possesso del proprio corpo, e così facendo la protezione fornita dal sacrificio di Lily Evans viene mantenuta viva da Voldemort, in quanto dentro di lui scorreva lo stesso sangue della donna che aveva dato la vita per salvare Harry. La Profezia dunque si compie, ma in un modo del tutto inaspettato: Harry non può morire fin quando Voldemort rimane in vita; quella che è stata annientata dall'Avada Kedavra è quindi solo la parte di anima di Voldemort all'interno di Harry, la stessa parte grazie a cui il ragazzo era in grado di parlare in Serpentese e di leggere nella mente del Signore Oscuro. Tutto questo gli viene raccontato dallo spirito di Albus Silente che gli si presenta in sogno, mentre Harry si trova in uno stato di semi-vita causato dalla Maledizione ricevuta.

Riavutosi dalla maledizione, Harry si sveglia e riesce a fuggire dalle grinfie del nemico. Nello scontro finale a Hogwarts, Riddle non riesce a colpire nessuno degli avversari che fronteggia, poiché il sacrificio che Harry compie per salvare i suoi alleati a Hogwarts crea una protezione simile a quella di sua madre, che, col suo martirio, infatti, riuscì a salvare il figlio. Voldemort e Harry stanno per affrontarsi in un ultimo duello, ma Harry, prevedendo l'esito dello scontro, tenta di convincere Riddle a ravvedersi, l'unico modo possibile per far tornare integra l'anima frantumata del Signore Oscuro, ma quest'ultimo non vuol sentirne parlare. Sfortunatamente per lui, Voldemort ha commesso un ultimo errore fatale: Harry spiega a Riddle che la Bacchetta di Sambuco non è passata da Silente a Piton, ma a Draco Malfoy, perché era stato quest'ultimo a disarmare il preside poco prima che venisse ucciso. Silente e Piton avevano deciso insieme la morte di Albus: Silente voleva infatti morire imbattuto, in modo che la scia di sangue che la Bacchetta di Sambuco portava con sé si spezzasse una volta per tutte. Malfoy, quindi, senza mai entrarne in pieno possesso, diventa il vero proprietario della Bacchetta di Sambuco, fino a essere, in seguito, disarmato a sua volta da Harry che ne diventa l'ultimo proprietario. Harry avverte Riddle del pericolo che corre, perché la bacchetta di sambuco fu creata per non aggredire il suo padrone. Tom, accecato dall'ira, sembra non registrare queste informazioni e lancia la sua ultima maledizione. Harry usa il suo incantesimo preferito, l'Expelliarmus: vittima della sua stessa maledizione e questa volta senza Horcrux dopo la morte di Nagini, Voldemort muore definitivamente il 2 maggio 1998.

 

Personalità

Tom Riddle, sin da bambino, mostra molti tratti unici: forte indipendenza, interesse per i tesori, vendicatività, inclinazione a rubare e mentire e sadismo. Tom, forse a causa di un'infanzia sofferta, non è in grado di provare altri sentimenti che non siano rabbia e odio e non è in grado di sperimentare felicità autentica, se non nella caricatura rappresentata dalla soddisfazione dei suoi istinti. Tom non sopporta di dover contare sugli altri; per questo, anche nel suo ingresso nel mondo magico, vuole provvedere a sé per quanto possibile. Un tratto interessante della personalità di Tom è l'ascendente che esercita sulle persone: di bell'aspetto e con modi raffinati, anche i professori di Hogwarts restano ammaliati dall'eleganza quasi aristocratica di questo ragazzo, oltre che dal suo enorme talento; solo Silente si rivela immune al fascino di Riddle. Col passare del tempo, tuttavia, Tom perde il suo alone fascinoso, complice di questo anche il progressivo sfigurarsi del corpo a causa degli Horcrux (sembra comunque che, una volta ottenuto il potere, Voldemort non fosse più interessato ad apparire bello e incantevole). A Hogwarts non si fa amici, ma ammiratori. Tesse rapporti con più persone possibili le quali, convinti di aver ottenuto la sua amicizia, in futuro diventeranno i primi Mangiamorte. Silente, tra le sue "lezioni" su Voldemort, si sofferma su un punto nodale: molti Mangiamorte sono convinti, a torto, di capire, di essere in sintonia col Signore Oscuro, di conoscerne l'anima e di avere il suo affetto e la sua fiducia.

J. K. Rowling ha spiegato che l'incapacità di Voldemort di amare deriva dal fatto che fu concepito mentre suo padre era sotto l'effetto di un filtro d'amore, che produce solo una finta infatuazione. Un fattore molto oscuro della personalità di Tom è il suo odio per i Nati-Babbani. Normalmente, infatti, questo odio si sviluppa in maghi che sono cresciuti, sin dalla tenera età, a contatto con maghi che a loro volta portano avanti lo stereotipo della superiorità dei purosangue. Non essendo Tom un purosangue, sembra che l'odio per i nati-babbani discenda direttamente da Salazar Serpeverde, trasmesso immancabilmente per generazioni (saltando solo Merope) fino al nonno Orvoloson e, infine, a lui. Tale odio è stato verosimilmente alimentato dalla scoperta che il padre Babbano aveva abbandonato Merope -e lui di conseguenza- e ne aveva provocato la morte.

« E nella vostra famiglia, come nel mondo... recideremo il cancro che ci infetta finché non resteranno solo quelli di sangue puro... »

(Lord Voldemort, Harry Potter e i Doni della Morte)

La frase prima citata dimostra quanto sia terribile il suo disprezzo dei Nati-Babbani, che ritiene addirittura "un cancro che infetta" i maghi. Tom, come tutti i maghi credenti nella Purezza di Sangue, non comprende che tutti i maghi sono pari, e che se alcuni non si "accoppiassero" con i Babbani si estinguerebbero sempre di più. Questa sua ignoranza lo porta ad uccidere, in Harry Potter e i Doni della Morte, la professoressa Charity Burbage, insegnante di Babbanologia ad Hogwarts, che aveva scritto sulla Gazzetta del Profeta che i Babbani sono dopotutto simili ai maghi e che vi si può convivere pacificamente e generarvi figli.

Nonostante il suo potere, Tom prova una morbosa paura della morte e il suo più grande desiderio è raggiungere l'immortalità, cosa che ha cercato di ottenere attraverso la creazione degli Horcrux. In relazione a questo suo timore (confessato esplicitamente a Silente nel loro duello al Ministero, durante il quale Voldemort urla "Niente è peggio della morte, Silente!"), Riddle prova paura anche dei morti stessi, tanto da trascurare, e forse perfino ignorare, il possesso della Pietra della Resurrezione, uno dei Doni della Morte posseduto dalla sua famiglia, che consente al possessore di portare i defunti a uno stato di semi-vita. J. K. Rowling ha affermato che il Molliccio di Voldemort assumerebbe la forma del suo cadavere.

Tom è dotato di una straordinaria intelligenza, che emerge sin dai primi anni di età. Tuttavia la sua personalità genera gravi lacune, che nemmeno una tale intelligenza riesce a colmare. Tom è apparentemente freddo e calcolatore, ma non è in grado di impedire che la propria furia lo renda cieco. I due errori più gravi che commette sono causati proprio dalle sue mancanze:

  • L'aggressione di Harry e la conseguente perdita dei poteri sono causate da una totale ignoranza della sfera emotiva, dell'amore e di una larga parte della magia che ad esso si ancora;
  • La morte dovuta al prevalere della bacchetta di Harry su quella di Sambuco è dovuta a un errore di calcolo inevitabile, visto che non poteva sapere che Draco aveva disarmato Silente prima che Piton lo uccidesse, e a sua volta Harry aveva disarmato Draco, ma anche a una cecità causata dalla follia che lo pervadeva in quel momento. Harry era sfuggito alla morte ancora una volta, Bellatrix, la sua serva più fedele, era morta e nessuno dei suoi nemici cadeva sotto i colpi delle sue maledizioni: tutto questo era troppo persino per lui. La furia lo rende sordo alle parole di avvertimento di Harry e sempre la furia lo guida a scagliare la sua ultima maledizione, senza sapere che gli si sarebbe ritorta contro.

Il suo più grande difetto è proprio l'arroganza, la presunzione che non esistano persone giuste e persone inique, ma che la differenza sia tra deboli e potenti; la stessa presunzione che lo porta a sottovalutare la sfera dei sentimenti.

Capacità magiche

Lord Voldemort è uno dei più abili maghi all'interno dell'universo di Harry Potter. Ha dimostrato di poter tener testa ad Albus Silente, considerato il più grande mago vivente, in duello eseguendo controincantesimi anche molto complessi. È il primo personaggio che abbia dimostrato di poter volare senza l'ausilio di una scopa od altro (le uniche altre persone ad esserci riuscite sono state Severus Piton e sua figlia Delphi). È un abile Legilimans (quindi è capace di leggere nel pensiero). È anche l'unico mago all'interno di tutti i sette libri che abbia creato degli Horcrux, anche se presumibilmente altri maghi oscuri lo hanno fatto prima di lui, ed è certamente l'unico mago che sia mai riuscito a crearne ben sette.

 

Ascendenza

Sebbene Voldemort sia mezzosangue (cosa che lui stesso odia ammettere), discende da una delle più antiche casate di maghi della storia del mondo magico, ovvero la famiglia Gaunt. Questa famiglia è a sua volta discendente da Salazar Serpeverde, nonché dalla famiglia Peverell, che diede i natali ai tre maghi che ottennero i Doni della Morte; infatti, l'anello di Orvoloson Gaunt trasformato in Horcrux da Voldemort conteneva al suo interno uno dei tre doni, per la precisione la Pietra della Resurrezione. Dai Peverell discende anche la famiglia Potter: Harry ha ereditato dal ramo paterno il Mantello dell'invisibilità, un altro dei tre leggendari doni. Perciò, i due rivali non solo sono parenti alla lontana, ma dato che il ramo dei Gaunt è estinto (Voldemort era il suo ultimo esponente, dato che sua madre è morta di parto, il nonno Orvoloson morì ben prima della sua nascita, e lo zio Orfin morì ad Azkaban), e gli ultimi tre Riddle sono stati uccisi dallo stesso Voldemort e i genitori di Harry sono stati uccisi anche loro da Voldemort, Harry Potter e Delphini Riddle sua figlia sono i soli parenti in vita di Tom Marvolo Riddle .

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