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L'albero delle Giuggiole


LadyTheCat

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Se Dio vuole...e spero che voglia..., tra qualche giorno spero di mettere a dimora il mio alberello delle giuggiole (Giuggiolo). Attualmente ce l'ho in un vaso di 30cm di diametro e stanno germogliando le prime foglioline, di un bellissimo e vivace verde smeraldo, lucidissime; sono felicissima. Ha 3 anni ed è alto circa 50cm. Nei primi due anni, durante la stagione calda mi ha fatto una miriade di fiori; sono di colore giallo tenue, piccolissimi, e sembrano delle stelline. Purtroppo ancora non sono riuscita a vedere dei frutti nonostante i suoi 3 anni, ma credo sia per la situazione in cui si trova, il vaso appunto. Il giuggiolo, è un albero che io adoro, tipico della mia regione d'origine, il Veneto, ma anche piuttosto raro. Molte regioni italiane non lo conoscono proprio. Nell'entroterra veneziano, il giuggiolo e una pianta "contadina" nel senso che, molti casali possiedono questa pianta, generalmente a dimora davanti agli ingressi, molto probabilmente per far ombra nei periodi del solleone.

giuggiolo-300x225.jpg

Albero che produce frutti dolci nel mese di settembre. Arriva anche ad altezze di 6/7 metri. I fiori compaiono in giugno. I frutti (le giuggiole) assomigliano ad olive, ma di colore marrone.

Il giuggiolo è una specie coltivata in piena terra, solitamente nelle zone con clima temperato/caldo. In zone con inverno freddo deve essere piantato in posizioni riparate. Si mette a dimora in autunno. Preferisce terreni sciolti e ben drenati, concimati con 10/30 kg di sostanza organica per pianta a seconda delle dimensioni. Ogni anno a fine inverno effettuare una concimazione di fertilizzante complesso.

Il giuggiolo si mantiene di solito in forma naturale e si pota solo per eliminare i rami secchi o danneggiati e i polloni in eccesso. L’esposizione è in pieno sole. E’ una pianta resistente alle alte temperature. L’annaffiatura è necessaria solo per le piante giovani dopo la messa a dimora. Le piante adulte preferiscono terreni tendenzialmente asciutti.

Riportato

Il giuggiolo non presenta malattie e parassiti, generalmente. Talvolta in terreni molto umidi o mal drenati si possono manifestare marciumi, provocati da diversi funghi, tra cui il chiodino (armillaria mellea) che possono portare le piante anche alla morte. La sola prevenzione è predisporre un terreno adatto. Fonte di questa frase e l'immagine: Giuggiolo

 

Come accennato, spero di metterlo a dimora presto e in settembre/ottobre raccogliere finalmente le giuggiole. Come spero di vederlo crescere in tutta la sua bellezza (eh si! perché è un albero veramente bello e decorativo) per tanti tanti anni!!! :P

Se nelle vostre case avete un po' di spazio da dedicargli, vi assicuro che vi darà una grande soddisfazione...

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Io son curioso di assaggiare sto frutto, ma oltre i fiori non sgancia niente. Chissà che sia l'anno buono va :thumbup3:

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Chissà...:dance:

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2 minuti fa, Patrizia ha scritto:

Chissà...:dance:

Me lo auguro perchè non so proprio che sapore possa avere. 

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Indescrivibile. A me piacciono moltissimo, ma sinceramente non so dirti che sapore hanno; forse zuccherino, vagamente di mela, ma di quelle buone! :thumbsup:

Guarda che cosa ho trovato cercando sapore delle giuggiole: :thumbup3:

 

http://www.diggita.it/modules/auto_thumb/2015/10/12/1495525_proprieta-benefici-giuggiole-660x330_thumb_big.jpgMolti cibi,  nel tempo, sono stati abbandonati, venivano usati comunemente ogni giorno sulle tavole di contadini. Con il tempo sono scomparsi  per lasciare spazio a prodotti piu' facili e meno costosi da riprodurre durante tutto l'anno. Di questa famiglia di dimenticati fanno parte le giuggiole.



Il giuggiolo, il cui nome scientifico è Ziziphus zizyphus, è una pianta appartenente alla famiglia delle rhamnaceae ed è originaria della Siria. Venne introdotto in Cina e in India, dove viene coltivato da oltre 4000 anni. In Italia venne importato dai Romani.

Se colto quando non ancora maturo (ossia quando presenta un colore verde uniforme), il frutto del giuggiolo, la giuggiola, ha un sapore non dissimile da quello di una mela. Con il procedere della maturazione tuttavia, il colore si scurisce, la superficie si fa rugosa e il sapore diviene via via più dolce, fino ad assomigliare a quello di un dattero. Le giuggiole si consumano sia fresche, appena colte dall'albero, sia quando sono leggermente raggrinzite. C'è un solo nocciolo all'interno del frutto, simile a quello di un'oliva, che nella cucina persiana è noto come annab. Secondo gli scritti di Erodoto, le giuggiole potevano essere usate, dopo aver fermentato, per produrre un vino, le cui più antiche preparazioni risalgono a Egizi e Fenici 

Esistono diverse specie e quelle piu' diffuse nel nostro Paese sono la zizyphus sativa e la zizyphus jujuba. Il giuggiolo è una pianta alta fra i 5 e i 12 metri e presenta rami irregolari e spinosi. I suoi frutti assomigliano a prima vista alle olive e sono di colore bruno. Essi a maturita' presentano una polpa soda e compatta, di colore verde chiaro, e ricordano le mele. La dolcezza del loro sapore aumenta con la maturazione. Le giuggiole si raccolgono da settembre a ottobre. 

Purtroppo è ben difficile procurarsi le giuggiole perché vengono coltivate in ambito familiare e comunque in zone molto ristrette. Il paese in cui questi magnifici alberi sono ancora presenti in abbondanza è Arquà Petrarca, borgo medievale sito in provincia di Padova, nei Colli Euganei e noto perché scelto dal poeta Francesco Petrarca come luogo in cui trascorrere gli ultimi anni della sua vita, fino alla morte avvenuta nel 1374. 

La Giuggiola dei Colli Euganei è inserita nell'Elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. Ad Arquà Petrarca esiste ancora una festa completamente dedicata alle giuggiole che quest'anno sarà alla sua XXVIII edizione ufficiale e si svolgerà la prima e la seconda domenica di ottobre (5-12 ottobre 2008).
Molto famoso è il liquore chiamato "brodo di giuggiole". Il suo sapore è così dolce e buono da dare vita al modo di dire "essere in un brodo di giuggiole" che vuol dire essere felice e appagato. Questa espressione venne riportata già nel 1612 nel Vocabolario degli accademici della Crusca e il suo significato era inteso come "godere di molto di chicchessia". 

Il loro uso è vario e molteplice: le giuggiole, oltre che essere consumate al naturale, sia fresche di raccolta che seccate, possono essere usate per preparare marmellate, sciroppi, confetture, gelatine, canditi, dolci, bevande alcoliche e liquorose. Il loro valore, oltre a quello alimentare, è anche di origine medica: esse contengono sali minerali e soprattutto molta vitamina C e, grazie alle loro proprietà lenitive ed antinfiammatorie, le giuggiole vengono utilizzate per la preparazione di decotti espettoranti ed emollienti, tanto che un tempo venivano adoperate per infusi contro la tosse. 

Inoltre, erano considerate, insieme a fichi, datteri e uva sultanina, uno dei quattro frutti pettorali, usati dai guaritori islamici per la preparazione di un decotto fatto bollire fino all'ottenimento di uno sciroppo denso e molto dolce da bere, toccasana per le vie respiratorie infiammate da raffreddamenti ed infezioni. La sua polpa viene impiegata anche in cosmesi per la preparazione di creme per il viso emollienti ed idratanti.
 

Marmellata di giuggiole 
Ingredienti: 
1 kg di giuggiole
zucchero q.b. 
Pulite le giuggiole e tagliatele a pezzi. Mettete la polpa in un tegamino fate cuocere con 1 dito di acqua. Appena pronto, passate il composto al setaccio, pesatelo, rimettetelo nel tegamino e aggiungete la stessa quantità di zucchero. A fuoco basso, fate cuocere mescolando sovente. Appena il composto sarà pronto, versatelo ancora caldo nei vasetti di vetro che avrete già fatto bollire per la sterilizzazione, tappateli e capovolgeteli fino a che si saranno raffreddati. Conservate in luogo fresco e asciutto. 

Brodo di giuggiole
Ingredienti: 
1 kg di giuggiole mature e passite 
400 gr di zucchero 
1 kg di uva bianca 
2 bicchieri di vino bianco 
3 mele cotogne 
scorza grattugiata di 1/2 limone, di 1/2 arancia e 1/2 mandarino
acqua q.b. 
In un tegame mettete le giuggiole pulite e private di buccia e nocciolo, acqua a coprire, l'uva pulita privata di buccia e semi, le mele tagliate a pezzettini e private della buccia, lo zucchero e il vino. Cuocete per circa 1 ora a fuoco dolce, mescolando sovente. Aggiungete la scorza di agrumi. Fate cuocere fino ad ottenere un composto simile allo sciroppo. Filtrate con un colino, mettete il composto nelle bottiglie tappandole ermeticamente che lascerete al fresco ed al buio per un mese prima di servire.

Fonte: Un frutto dimenticato

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Bella storia ed è proprio una pianta antica stando al racconto descritto. Chissà che anche il nostro a settembre o ad ottobre ci regali almeno un paio di frutti visto che son 3 anni ormai credo che lo abbiamo. B|

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  • 2 settimane dopo...

Oggi, 13 Aprile 2017, il mio albero delle giuggiole di anni 3 ha preso dimora. :clap::cheers::x

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8 minuti fa, Patrizia ha scritto:

Oggi, 13 Aprile 2017, il mio albero delle giuggiole di anni 3 ha preso dimora. :clap::cheers::x

Chissà che non abbia patito molto e mi faccia una giuggiolina da assaggiare :bye:

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Credo proprio di si, ho visto che ha una miriade di boccioli. Non credo abbia patito molto per la messa a dimora. Se è forte come la pianta madre (che vive in un terreno agricolo ma molto roccioso a Soave (VR), sicuramente si adatterà bene e presto ti farà un bel po' di giuggioline :clap:

  • Adoro 1
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Il 13/4/2017 Alle 21:10, Patrizia ha scritto:

Credo proprio di si, ho visto che ha una miriade di boccioli. Non credo abbia patito molto per la messa a dimora. Se è forte come la pianta madre (che vive in un terreno agricolo ma molto roccioso a Soave (VR), sicuramente si adatterà bene e presto ti farà un bel po' di giuggioline :clap:

A giudicare dal come era messo li oggi non credo abbia patito molto, anzi l'ho visto bello verde come foglie e con nuovi fiorellini in crescita. Chissà che si espanda liberamente ora, sopratutto per la nuova terra che sicuramente agevolerà il suo modo di lavorare. Ora sembra piccino in mezzo a quella boscaglia di fiori e piante, ma saprà sicuramente distinguersi quando avrà messo fuori tutte le sue foglioline. :clap:

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